Volontariato

L’Europa ha una (buona) arma in più

In un mercato competitivo il rispetto dei diritti di chi lavora dà un valore aggiunto sempre maggiore. (di Domenico Andreis*).

di Redazione

Il recente ?caso Nike? ha messo ancor di più al centro del dibattito economico l?importanza del rispetto delle norme che regolano i rapporti di lavoro, soprattutto nell?ambito delle grandi imprese multinazionali. Come fare in modo, è una delle domande più ricorrenti che si sentono in giro, che la delocalizzazione produttiva non si trasformi in nuove schiavitù? La mia esperienza personale mi porta a rispondere a una simile domanda senza esitazione: uno delle possibili strade ?serie? da percorrere per arginare un fenomeno decisamente allarmante è quello di adottare uno standard come l?Sa8000. L?Sa8000 è sicuramente oggi lo standard a livello internazionale più riconosciuto e più riconoscibile in fatto di rispetto dei diritti dei lavoratori. Si rifà direttamente a quanto previsto dall?Ilo, l?organizzazione mondiale del lavoro, che fissa norme molto severe a tutela dei diritti dei lavoratori. Ma il valore strategico dello standard Sa8000 non si ?esaurisce? in questo pur fondamentale aspetto. L?Sa8000 riveste un?importanza strategica perché rappresenta per le aziende europee un?occasione unica di valorizzazione di un modello industriale affine alla cultura industriale europea. Per molti anni è prevalso un modello industriale (e mi riferisco in particolare al modello americano), che vedeva come unico valore dell?azienda il valore per l?azionista. In determinati contesti, proprio perché la cultura industriale e sociale lo prevede e ammette, tutto è giustificato in funzione del valore per l?azionista. Dal punto di vista culturale, quindi, vengono giustificate la mobilità, la flessibilità, tanti aspetti della vita d?impresa contrari alla cultura industriale europea che vede invece nell?industria uno strumento per la creazione di valore oltre che per l?azionista anche per la società e per l?ambiente. Il modello culturale e sociale europeo fa sì che in Europa certe ?derive? selvagge del capitalismo non si verifichino perché la società le rifiuta. Quindi se l?industria europea riesce a dare peso e visibilità allo standard Sa8000, disporrà poi di uno veicolo particolarmente efficace per qualificare il tavolo della competitività, ?allineandolo? a valori consoni alla cultura e alla visione europea dell?industria. Tutto ciò non solo crea un contagio virtuoso in fatto di sostenibilità ma anche contribuisce all?affermazione di un?identità industriale. Oggi ci sono già molte aziende sui mercati internazionali che grazie all?Sa8000 traggono un forte ritorno in termini di reputazione sociale e ambientale, che sono riuscite a costruirsi un vero e proprio patrimonio reputazionale. In alcuni settori merceologici come il tessile e l?alimentare questo patrimonio si traduce a tutti gli effetti in vantaggio competitivo. Ma attenzione, tutto non accade mai per caso. L?affermazione su larga scala dello standard Sa8000 ha bisogno di un supporto indispensabile: quello della comunicazione. Le imprese devono capire che solo attraverso una comunicazione puntuale e sistematica del loro ?bollino?, giorno dopo giorno potranno consolidare i loro tratti distintivi di aziende socialmente responsabili. *direttore Certificazione e servizi industriali di Rina spa


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